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						XXIII CONGRESSO MONDIALE 
						DI ARCHITETTURA TORINO 2008Transmitting Architecture – Comunicare Architettura
 29 giugno – 3 luglio 2008 Torino
 
 L’architettura è per tutti, è nel passato, è nel 
						presente, è nel futuro
 Cultura, Democrazia e Speranza
 
 IL PROGRAMMA, I NOMI, I TEMI
 
 Dal 29 giugno al 3 luglio 2008 a Torino si svolgerà la 
						XXIII edizione del Congresso Mondiale di Architettura 
						promosso dall’UIA, Unione Internazionale degli 
						Architetti. La manifestazione, nata nel 1948 e per la 
						prima volta assegnata a una città italiana, rappresenta 
						il punto d’incontro e di dibattito sul futuro 
						dell’architettura nel mondo del XXI secolo, in una 
						società sempre più complessa e globalizzata.
 Dopo Barcellona, Beijinng, Berlino e Istanbul, Torino, 
						città in continua trasformazione e innovazione, ospita 
						l’evento mondiale che ogni tre anni riunisce migliaia di 
						architetti e di studenti attorno a un tema che coinvolge 
						le prospettive dell’architettura in rapporto a grandi 
						questioni sociali e culturali di attualità. Dopo le 
						Olimpiadi Torino avrà di nuovo un ruolo centrale a 
						livello internazionale.
 
 Il tema del congresso 2008 è estremamente ambizioso e 
						stimolante: Transmitting Architecture – Comunicare 
						Architettura, ovvero la capacità e la forza che ha 
						l’architettura di esprimere e trasmettere nel tempo 
						valori, emozioni e culture diverse.
 Un titolo che racchiude due significati: l’architettura 
						comunica la sua azione, progettuale e sociale, ma 
						contemporaneamente raccoglie le energie positive e i 
						fenomeni emergenti espressi dalla società. Farsi 
						conoscere ed apprezzare non solo per quello che produce, 
						ma soprattutto, per i valori che comunica.
 Uno dei principali obiettivi della XXIII edizione del 
						congresso è proprio quello di proporre soprattutto al 
						grande pubblico un’immagine diversa dell’architettura e 
						di dimostrare che l’architettura è davvero di tutti: non 
						più statica e tecnica scienza, mondo di pochi esperti, 
						ma file rouge che accompagna le grandi questioni che 
						attraversano la società d’oggi. Transmitting 
						Architecture appunto, comunicare l’architettura.
 
 “A Torino vogliamo comunicare l'architettura quale 
						organismo vivente in simbiosi con l'Uomo e con la 
						Natura. – dichiara Raffaele Sirica, Presidente del 
						Consiglio Nazionale degli Architetti - Vogliamo 
						esprimere i problemi della società contemporanea insieme 
						alle potenziali risposte che la nostra professione può 
						esprimere. L'architettura dell'era elettronica e 
						digitale deve, infatti, contribuire a neutralizzare le 
						patologie delle grandi aree urbane. Deve superare i 
						linguaggi, sia accademici che sperimentali che ignorano 
						la crisi ambientale e sociale. Il valore di 
						testimonianza civile dell'architettura – conclude Sirica 
						- risiede oggi, tra l'altro, nella sua capacità di 
						contribuire a costruire un futuro ecologicamente 
						sostenibile e di contrastare in modo efficace il degrado 
						sociale delle periferie”.
 Al congresso di Torino prenderanno parte migliaia di 
						architetti e di studenti provenienti da tutto il mondo, 
						un congresso che si vuole misurare con problematiche che 
						travalicano gli stretti ambiti e linguaggi della 
						professione, per affrontare le vere questioni 
						dell’umanità.
 Tre i temi al centro dei giorni di confronto ed 
						esposizione, affrontati da relatori e personaggi di fama 
						internazionale: Cultura, Democrazia e Speranza. Tre 
						valori che alla luce della cronaca di questi anni – e 
						soprattutto nel prossimo futuro – caratterizzeranno il 
						vivere civile e collettivo del nostro tempo. Insomma, 
						un’assise che vuole avvicinare l’architettura a un 
						pubblico sempre più ampio, fruitore vero e ultimo 
						dell’architettura.
 
 L’architettura è la disciplina che trasforma nel tempo 
						ciò che ci sta intorno e che dialoga con tutti: deve 
						misurarsi con le grandi questioni di questo secolo, la 
						riduzione delle risorse naturali, lo sviluppo 
						sostenibile, i processi di inurbamento, l’integrazione, 
						la convivenza e la sicurezza.
 
 “Come la democrazia politica è il presupposto 
						irrinunciabile dello sviluppo civile e sociale di ogni 
						Paese – afferma Leopoldo Freyrie, Relatore Generale del 
						Congresso – così la democrazia urbana è il fattore di 
						crescita del confronto per un processo di trasformazione 
						del territorio sostenibile, ordinato e credibile. Le 
						grandi scelte devono essere il frutto di una 
						condivisione dell’intero corpo sociale, sviluppando 
						partecipazione e inclusione, per rappresentare 
						l’interesse generale. Questa prospettiva è fondamentale 
						nell’Occidente evoluto e ricco, ma anche nelle terre 
						disagiate, dove per milioni di persone l’esigenza 
						primaria non è l’ordinata disposizione delle aree verdi, 
						ma l’accesso ai livelli minimi di abitazione e 
						alimentazione. Il Congresso sarà un’occasione per gli 
						architetti per assumersi, per la loro parte, questa 
						grande responsabilità”.
 
 Il Congresso di Torino è nato su presupposti culturali 
						di grande respiro e il programma messo a punto conferma 
						la scommessa fatta all’atto della candidatura della 
						città italiana. La profondità dei temi che saranno 
						affrontati, la loro articolazione nelle sessioni che 
						animeranno i tre giorni, l’elevato livello dei relatori 
						che interverranno testimoniano l’importanza 
						dell’appuntamento dell’UIA, non solo per il mondo degli 
						architetti.
 
 L’evento si svolge al Centro Congressi Lingotto di 
						Torino e al Palavela, dove si terranno le lectio 
						magistralis. Oltre alle sessioni di lavoro, nell’arco 
						delle giornate sono previste le premiazioni dei concorsi 
						e la consegna della Medaglia d’Oro UIA.
 La cerimonia di apertura del Congresso si svolgerà 
						domenica 29 giugno alla Reggia di Venaria, occasione per 
						festeggiare anche il 60° anniversario di UIA.
 Tre le lectio magistralis, una al giorno, con i grandi 
						dell’architettura internazionale: Massimiliano Fuksas e 
						Mathias Klots, Peter Eisenman e Terunobu Fujimori.
 Due i premi Nobel presenti Muhammad Yunus e Wangari 
						Maathai.
 Tra le sessioni merita segnalare per la Cultura Il 
						linguaggio dell’architettura contemporanea: che cosa 
						trasmette l’architettura, come lo fa e come dovrebbe 
						farlo. Tra i relatori Kengo Kuma, Hani Rashid e Aaron 
						Betsky. E ancora, La giovane architettura: le idee e il 
						lavoro di alcuni giovani protagonisti dell’architettura 
						mondiale, per ascoltarne e dibatterne le proposte per il 
						futuro della città e dell’habitat insieme ad architetti 
						come Gary Chang, Bevk Perovic, Lo-Tek e Metrogramma.
 Per la giornata dedicata alla Democrazia gli argomenti 
						trattati spaziano dalla comunicazione al sociale: si 
						parlerà dell’importanza del dialogo e della 
						partecipazione del pubblico nei processi di
 trasformazione del territorio, ad esempio per 
						comprendere e decostruire la diffusa logica del 
						N.I.M.B.Y. (Not In My Back Yard) nell’ottica opposta di 
						contribuire a formare un’opinione pubblica
 sempre più partecipe e consapevole della fase 
						progettuale dei cambiamenti e soddisfatta quindi del 
						proprio contesto culturale e sociale.
 Si concluderà con la giornata dedicata alla Speranza: la 
						città sostenibile, quella in cui tutti vorremmo vivere, 
						con un basso impatto sull’ambiente, dove i contrasti 
						siano sempre più attenuati. Una città migliore per una 
						società migliore. Trasmettere la città sostenibile è 
						infatti un confronto di casi e esperienze da tutto il 
						mondo. La tecnica dell’immaginario affronta il tema 
						dell’innovazione tecnologica e il progetto di 
						architettura insieme a nomi internazionali tra cui Odile 
						Decq, Michele De Lucchi, Marcos Novak, Zhu Pei, 
						Michelangelo Pistoletto.
 
 I programmi prevedono eventi e seminari sugli aspetti 
						più attuali della materia, oltre 20 mila metri quadri di 
						spazi dedicati a mostre ed esposizioni di architettura e 
						di discipline connesse. Dal 30 giugno al 3 luglio, 
						contemporaneamente al congresso, si svolge all’Oval una 
						fiera internazionale di prodotti per l’architettura, 
						l’edilizia e la compatibilità ambientale, ARCHITEKTONIKA, 
						accessibile a tutti i partecipanti e aperta al pubblico. 
						Dal 1° al 2 luglio, invece, gli spazi del Padiglione 1 
						di Lingotto Fiere ospitano Architex: salone dedicato a 
						materiali polimerici, tessili e ibridi per 
						l’architettura, l’edilizia e l’arredo urbano.
 Dentro l’Oval anche spazi culturali con A Book, la 
						libreria internazionale specializzata in architettura, 
						urbanistica e paesaggio. A Book organizza durante i 
						giorni di congresso Archileggere, serie di incontri e 
						appuntamenti con autori di fama internazionale sul 
						grande tema dell’architettura e del mondo che la 
						circonda.
 
 “Il Congresso si propone di esplorare il confine fra 
						modernità e innovazione, per capire che cosa 
						ragionevolmente si può offrire alle generazioni future – 
						afferma Riccardo Bedrone, Presidente del Congresso – 
						Volgere lo sguardo al futuro sostenibile è un dovere 
						etico dell’architetto, per un mondo ancora abitabile 
						domani. Le città incarnano la fragilità della nostra 
						travagliata epoca, con la loro persistente incapacità a 
						offrire un modello di emancipazione “dal male e dal 
						dolore” come è accaduto per secoli, con la loro 
						inidoneità a essere rappresentate se non attraverso 
						costruzioni monumentali come inutili segni forti. Città 
						afflitte dai nuovi conflitti sociali, solidamente volte 
						ad aggredire risorse sempre più rare come l’acqua, il 
						suolo, l’energia, città nelle città estranee le une alle 
						altre sono la metafora dell’incapacità degli uomini di 
						produrre meno beni e più relazioni sociali e 
						conoscenza”.
 
 L’Ordine degli Architetti di Torino è direttamente 
						impegnato nell’organizzazione e promozione degli OFF 
						CONGRESS OFFICIAL EVENTS e nel coordinamento degli 
						eventi legati all’architettura che vanno a confluire in 
						un OFF CONGRESS CALENDAR, attività tesa a garantire un 
						prolungato effetto congresso alla cultura 
						dell’architettura a Torino.
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