PARMIGIANO-REGGIANO A EATALY: 
						LA TRADIZIONE GUARDA AL FUTURO
						Torino, 
						12 febbraio 2007  -  Eataly ospita dal 4 al 17 di 
						Febbraio un evento promozione dedicato al 
						Parmigiano-Reggiano, vera eccellenza gastronomica 
						mondiale, durante il quale è stato proposto al pubblico 
						di Eataly una “lettura didattica” del 
						Parmigiano-Reggiano nelle diverse stagionature e 
						modalità di utilizzo nell'alimentazione e nei 
						ristorantini tematici e in quello di Guido per Eataly.
						
						Eataly 
						Torino è una società privata che ha in progetto 
						l’apertura di grandi centri multifunzionali dedicati 
						all’enogastronomia: luoghi in cui la vendita di alti 
						cibi a prezzi sostenibili, come riporta lo slogan 
						aziendale, si affiancherà alla ristorazione e alla 
						didattica.
						
						Eataly 
						si struttura in aree di vendita specifiche (salumi e 
						formaggi, carne, ortofrutta, pescheria, pasta e pizza, 
						panetteria, generico, analcolici, cantina, caffetteria, 
						pasticceria), abbinate a ristoranti tematici informali. 
						Inoltre sono presenti spazi didattici ed espositivi. Il 
						primo punto vendita ha aperto il 26 gennaio 2007 nell'ex 
						opificio Carpano in via Nizza a Torino.
						
						“Eataly ritiene il Parmigiano-Reggiano una vera 
						eccellenza mondiale – ha sostenuto Oscar Farinetti, 
						presidente di Eataly, durante l'incontro con la stampa - 
						ed è un patrimonio gastronomico del nostro paese. Siamo 
						orgogliosi di aver dedicato questo evento al Parmigiano- 
						Reggiano che è un formaggio di grande e antica 
						tradizione e che, per noi di Eataly, ha tutte le carte 
						in regola per  essere ancor più valorizzato sul  mercato 
						mondiale.”
						“Il 
						Consorzio è a Eataly – ha affermato Giuseppe Alai, 
						presidente del Consorzio – perché apprezza le situazioni 
						in cui il Parmigiano-Reggiano è non solo valorizzato ma 
						anche riconosciuto nel suo autentico valore, in tutta la 
						sua ricchezza e variabilità”.    
						"Il 
						Parmigiano-Reggiano è forse il formaggio più noto e tra 
						i migliori al mondo; non siamo noi a dirlo ma i tanti 
						successi che riscuotono i nostri caseifici ai concorsi 
						internazionali di formaggi. Vogliamo confermare le sue 
						radici nel territorio d'origine, nell'uso del latte 
						crudo senza l'uso di alcun additivo, attraverso un 
						rigore nei disciplinari di produzione e con iniziative, 
						quale la Scuola casearia, che hanno lo scopo di 
						mantenere la tradizione artigianale e quella complessità 
						di aromi e sapori tipica del nostro formaggio”.  
						
						
						"Certamente dobbiamo anche presentarci – ha continuato 
						Alai – sempre nel modo più appropriato e confermare il 
						posizionamento nella fascia di eccellenza nella 
						percezione del consumatore. Per noi è strategico che il 
						consumatore conosca sempre meglio e sempre di più e 
						nostro formaggio, ed è per questo che, all'inizio del 
						2007, abbiamo proposto ai caseifici produttori ed ai 
						confezionatori di applicare sulle confezioni i bollini 
						di stagionatura con indicati le età di maturazione. Il 
						Parmigiano-Reggiano cambia con l'età di stagionatura e 
						cambia il suo utilizzo, quindi è assolutamente 
						importante che il consumatore conosca l'età del 
						formaggio che va a comperare. I
						risultati sono positivi, nel 
						senso che abbiamo un buon riscontro tra i commercianti 
						all’ingrosso sull’apposizione dei bollini sulle 
						confezioni pronte per il consumo. Questo era il primo 
						passaggio indispensabile per raggiungere l’obiettivo di 
						offrire al consumatore la possibilità di orientarsi con 
						facilità nella scelta del prodotto in base alla 
						stagionatura".
						La 
						logica di fare conoscere le caratteristiche del 
						Parmigiano-Reggiano porta il Consorzio a comunicare al 
						pubblico la ricchezza del formaggio, sia in termini di 
						valori nutritivi che di aromi e sapori: caratteristiche 
						ampiamente apprezzate dal pubblico di Eataly. In 
						particolare Il Consorzio vuole sottolineare come le 
						caratteristiche sensoriali, che evolvono sensibilmente 
						nel corso del periodo di stagionatura, costituiscono 
						l’elemento più diretto per apprezzare la variabilità del 
						Parmigiano-Reggiano. "Un formaggio che riceve dal 
						territorio le caratteristiche distintive ed è prodotto 
						in 437 caseifici – ha sostenuto Alai – distribuiti nelle 
						diverse aree della zona d’origine, dal Po agli Appennini, 
						ed espressione di microterritorialità e di comunità 
						locali. È impossibile pensare di ottenere un prodotto 
						come il Parmigiano-Reggiano fuori dal suo comprensorio, 
						che gli conferisce aromi e profumi particolari, tipici 
						di un prodotto artigianale e non standardizzato.
						
						“Il Consorzio del Parmigiano-Reggiano – ha affermato 
						Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per 
						la biodiversità – ha imboccato la strada giusta aprendo 
						la possibilità di valutare la qualità del prodotto 
						casello per casello, differenziando le aree di 
						produzione dando anche spazio alle razze autoctone di 
						tradizione. Questa direzione è quella auspicata da Slow 
						Food che vuole la tutela  della diversità di razze,  
						tecniche e territori”.
						La 
						difesa della variabilità delle espressioni territoriali 
						e del riconoscimento giuridico del legame con il 
						territorio, la salvaguardia del patrimonio 
						microbiologico autoctono come espressione della 
						biodiversità sono temi che stanno a cuore al Consorzio. 
						Proprio per rispettare le scelte dei consumatori, il 
						Consorzio ha come obiettivo primario quello di tutelare 
						il marchio e la denominazione del Parmigiano-Reggiano, 
						che è uno tra i formaggi più noti al mondo ma per questo 
						anche quello che può subire più facilmente la 
						concorrenza di altri prodotti, soprattutto quella 
						scorretta da parte di prodotti simili che fanno di tutto 
						per confondersi o addirittura che imitano la nostra 
						denominazione, come nel caso dei prodotti che usano il 
						termine "parmesan". 
						
						Quindi un impegno strategico per il Consorzio è il tema 
						della tutela e del corretto uso dei marchi e delle 
						denominazioni. Proprio questi sono nuovamente giorni 
						d’attesa da parte del Consorzio in relazione alla 
						sentenza della Corte di Giustizia delle Comunità Europee 
						sul caso “Parmesan” e sulla procedura d’infrazione 
						avviata dalla Commissione UE nei confronti della 
						Germania. "Il parere dell’Avvocato generale della Corte 
						è stato chiaro e a noi favorevole, e dalla Corte di 
						Giustizia ci attendiamo una sentenza coerente, magari 
						con l’aggiunta del fatto che la Germania avrebbe dovuto 
						procedere d’ufficio contro i contraffattori". 
						
						Il 
						Consorzio, per rafforzare anche gli aspetti legati alla 
						tradizione ed al territorio d'origine, ha fatto 
						un'importante modifica del disciplinare di produzione. 
						"Siamo in attesa che dalla UE giunga il via libera a 
						questa modifica con la quale vogliamo sancire che ogni 
						lavorazione del prodotto (porzionatura, confezionamento, 
						grattugiato, ecc.) deve avvenire nel comprensorio in cui 
						il Parmigiano-Reggiano nasce, nel rispetto di un 
						prodotto d’eccellenza, di regolamenti e condizioni sulle 
						quali siano facilitate anche le azioni di vigilanza del 
						Consorzio.