Torino, 16 aprile 2007 -
L’edizione 2007, con cui la Fiera del libro festeggerà i suoi
vent’anni, avrà per tema conduttore i confini. Un motivo che
consentirà di affrontare alcuni tra i problemi più scottanti
della nostra epoca. Il confine è infatti ciò che segna un
limite, e dunque separa, ma insieme unisce, mette in relazione.
E’ il limite che bisogna darsi per cercare di superarlo. E’ la
porta del confronto con noi stessi e con gli altri. E’ una linea
mobile che esige una continua ridefinizione. Un concetto che la
Fiera intende appunto declinare nella sua accezione di apertura
e di scambio.
Il confine mette in gioco un’idea di polarità, di opposizioni
chiamate a misurarsi, a rispettarsi e a dialogare. E allo stesso
tempo ci rimanda l’immagine complessa, paradossale e
contraddittoria del mondo d’oggi.
Primo paradosso: un mondo sempre più virtualizzato e globale
sembrerebbe avere attenuato o addirittura abolito il concetto di
separatezza, sostituito da quello di un gigantesco mercato, che
consuma ovunque i medesimi prodotti. Eppure i confini cancellati
dai mercati ritornano drammaticamente sia nella crescente
divaricazione tra Paesi ricchi e Paesi poveri, sia
nell’affermazione di esasperate identità locali, opposte le une
e altre, che si risolvono in tensioni, conflitti, guerre di
tutti contro tutti. Le divisioni etniche e religiose, lungi dal
conciliarsi in un dialogo possibile, scatenano opposizioni
sempre più radicali e devastanti, che si affidano al braccio
armato dei terrorismi. La miscela di cosmopolitismo,
globalizzazione e fanatismi locali produce nuovi recinti e
innalza nuovi muri. Di qui anche le diversità tra il
multiculturalismo di ieri e di oggi. Se ieri i flussi migratori
tendevano a integrarsi nelle società d’arrivo (come nel caso
degli italiani d’America), oggi i nuovi migranti tendono a
isolarsi nelle grandi città dell’Occidente, in una spirale
perversa di frustrazioni e risentimenti. Tipico è il caso di
Londra, ma anche di Parigi, in cui i confini d’un tempo si sono
trasferiti all’interno della città. Le periferie invadono i
centri storici, ma non se ne fanno assorbire, restano delle
enclaves. E’ andato in crisi anche il modello dello
Stato-nazione, troppo esteso per assorbire movimenti
regionalistici o localistici, e per garantire a tutti una
rappresentanza equilibrata. Confini tracciati astrattamente
sulla carta geografica, come nel caso dell’Irak, diventano dei
contenitori di scontri senza remissione. A sua volta,
l’integralismo religioso rappresenta un modello totalitario
diverso da quello dei regimi autoritari tradizionali, e impone
nuove analisi e nuove risposte.
Le città-ponte e i confini dentro le megalopoli
La Fiera 2007 declina il tema dei confini in alcuni grandi
filoni. Il primo è dedicato agli aspetti storici, politici e
sociali, e identifica due tipici casi di città di confine come
luogo d’incontro e di ibridazione d’esperienze diverse.
Trieste, crocevia di popoli, la città di Svevo, di Saba, di
Joyce, di Magris, e culla della psicoanalisi italiana. Ne
parleranno Susanna Tamaro con Pino Roveredo, e Giorgio
Pressburger con Mauro Covacich, ma anche gli scrittori sloveni
Miroslav Kosuta, Boris Pahor e Alojz Rebula. E’ inoltre attesa
una nutrita delegazione di scrittori sloveni.
Proprio da Trieste Riccardo Illy, autore del fortunato volume La
rana cinese, porterà le sue riflessioni su un nuovo
modello-Paese che consenta di affrontare la sfida globale che
arriva soprattutto da Oriente.
Istanbul, ponte tra Occidente e Oriente, è la città di Nazim
Hikmet e di Orhan Pamuk, già ospite della Fiera nel 2000. Ne
parleranno con Silvia Ronchey, storica di Costantinopoli, gli
scrittori Moris Fahri e Feridun Zaimoglu, il regista Ferzan
Ozpetek con la sua attrice Serra Yilmaz. Ma si discuterà anche
delle complesse questioni legate all’ingresso della Turchia
nell’Unione Europea con Lucio Caracciolo, l’opinionisxta
francese Bernard Guetta, collaboratore di “L’Express” e “Le
Monde”, Giuseppe Scognamiglio, responsabile dei rapporti
istituzionali Unicredit, Mesut Yilmaz, ex-primo ministro della
Turchia, e lo scrittore Feridun Zaimoglu. Al dibattito è atteso
anche Massimo d’Alema.
Confini invisibili, ma invalicabili possono correre anche
all’interno delle metropoli, segnando divisioni e opposizioni da
cui scattano la scintilla della rivolta, o le trame del
terrorismo fondamentalista. Il difficile rapporto tra centro e
periferie troverà un’esemplificazione nei casi di Londra, Parigi
e Napoli. Sono attesi gli interventi del senatore francese Jack
Ralite, di Carlo Ossola, Cesare Martinetti e Rosa Russo
Jervolino. Il “caso Londonistan” sarà discusso da Antonio
Caprarica, Nafeez Mosaddeq Ahmed (il suo Guerra alla libertà,
Fazi 2002, è stato definito da Gore Vidal “l’analisi di gran
lunga migliore e più equilibrata sull’11 settembre”) e Tariq
Ramadan, uno degli intellettuali islamici più influenti e
controversi di questi anni.
Le “lezioni magistrali”
Il tema dei confini e dei limiti ispira una serie di riflessioni
e metafore che comprendono anche i “non luoghi”, codificati da
Marc Augé, che lunedì 14 maggio, in dialogo con Marco Aime sui
confini dell’antropologia, concluderà una prestigiosa serie di
“lectio magistralis” che avranno come protagonisti Predrag
Matvejevic (“I confini delle nazioni, le frontiere delle
culture”), Zygmunt Bauman (“Le Vespe di Panama. Una riflessione
su centro e periferia”), Stefano Rodotà (“La vita e le regole”),
Edoardo Boncinelli (“I confini del male”), Daniele del Giudice
(“Finito/Infinito”), Julia Kristeva (“Il bisogno di credere”),
Claude Raffestin (“Gli aspetti biologici e sociali dei
confini”), Vittorio Sgarbi (i confini tra il bello e il brutto),
Emilio Gentile (“Le religioni della politica, da Mussolini a
Bush”), Valerio M. Manfredi (tutte le forme dell’epica), Corrado
Augias (“A che cosa serve leggere”) e del cardinale Camillo
Ruini, che interverrà sul tema “Teologia e cultura: terre di
confine”.
Dei confini della democrazia discuteranno Luciano Canfora, Paul
Ginsborg e Gustavo Zagrebelsky, mentre Claudio Magris parlerà
con lo stesso Zagrebelsky di una Storia che non si lascia
comprimere in percorsi prestabiliti.
Ancora: dove corrono i confini del difficile dialogo tra
Occidente e Islam? Risponderanno Renzo Guolo, Paola Caridi,
Fouad Khaled Allam e Igor Man. Mentre le nuove frontiere dei
rapporti con l’Oriente saranno discusse da Renata Pisu e
Federico Rampini, esperti osservatori del “caso Cindia”.
Nella vita d’ogni giorno non sono meno importanti i contorni
delle nuove identità giovanili, come si riflettono anche nelle
opere narrative (ne parleranno con Anna Oliverio Ferraris
Gianfranco Bettin, Federico Moccia e Loredana Lipperini); o
ancora, i confini di quel precariato che si è configurato come
uno dei grandi problemi nazionali, e su cui porteranno la loro
testimonianza gli scrittori che se ne stanno occupando (Tullio
Avoledo, Andrea Bajani, Mario Desiati, Angelo Ferracuti, Aldo
Nove). Infine una questione di non minor importanza: quali
relazioni intercorrono tra la realtà e un mondo virtuale sempre
più invasivo, che surroga i rapporti diretti in astrazioni che
si rinchiudono su se stesse, in una sorta di autismo digitale?
Sono attese su questo tema le risposte di Vittorino Andreoli e
Mauro Covacich.
Dei confini di genere tra finzione e non finzione discuteranno
Mauro Covacich, Massimo Gramellini, e Francesco Piccolo. II
confini del buio in arte e letteratura è il tema suggestivo del
nuovo libro di Paolo Mauri di cui parleranno Valerio Magrelli e
Nico Orengo. Infine sui rapporti tra fede e ragione, laici e
credenti intervengono Maurizio Ferraris, Piergiorgio Odifreddi,
Gian Enrico Rusconi.
Anche il campo scientifico propone polarità affascinanti, come
il rapporto tra il micro delle particelle elementari e il macro
del cosmo, tra universo e mondo subnucleare, indagato con
strumenti sempre più sofisticati, alla ricerca dei mattoni primi
della materia e di una possibile spiegazione del Big Bang
originario. Ne parleranno i fisici Stefano Fantoni, Franco
Pacini e Pietro Frè, introdotti da Piero Bianucci.
LA LITUANIA, PAESE OSPITE D’ONORE 2007
tra letteratura, musica, arte e teatro
La Lituania, nuovo confine dell’Europa a 25, porta a Torino una
cultura sofisticata e in costante dialogo con le principali
correnti del continente. Oltre alla letteratura (saranno a
Torino una dozzina di narratori e poeti), la Lituania ha molte
frecce al suo arco: la musica (eccellenti jazzisti), il barocco
(particolarmente vicino alla nostra sensibilità, perché molti
degli architetti che hanno lavorato a Vilnius e negli altri
centri lituani erano italiani), e il teatro.
Atteso a Torino il regista Eimuntas Nekrosius, che ha
recentemente portato in Italia il suo Faust, in dialogo con
Franco Quadri. Jonas Mekas, da molti anni attivo a New York,
maestro del cinema undergound e vero animatore del “New American
Cinema”, verrà introdotto da Gianni Rondolino. Il Museo del
Cinema dedica un ciclo al cinema Lituano.
Ma si parlerà anche di Europa, di cosa significa essere
cattolici oggi (con il cardinale di Vilnius, Audrys Juozas
Backis e Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose;
di morte e rinascita del comunismo, con l’ex-premier lituano
Vytautas Landsbergis, Marcello Flores, Silvio Pons e Andrea
Romano. Paolo Fabbri, Massimo Leone e Kestutis Nastopka
renderanno omaggio A.J. Greimas, uno dei fondatori della moderna
semiologia. Irena Vaisvilaite, storica dell’architettura,
parlerà dei confini orientali della grande arte barocca.
LINGUA MADRE
Il successo registrato dall’edizione 2006 di Lingua Madre, il
progetto promosso dalla Regione Piemonte e dalla Fiera del
Libro, ha rappresentato una delle note più positive della
manifestazione. Un pubblico competente e appassionato ha accolto
con autentico entusiasmo autori provenienti dalle culture
extraeuropee, spesso poco conosciuti o addirittura ignoti, di
cui ha saputo cogliere il valore.
Lingua Madre rappresenta oggi uno dei caratteri identitari della
Fiera. E’ il luogo dell’incontro con culture lontane, che
trasferiscono le loro radici e la loro identità originaria in
lingue d’arrivo (per lo più l’inglese e il francese, ma ora
anche l’italiano), creando un circuito virtuoso di ibridazioni e
di scambi, di nuove potenzialità espressive.
La nuova sistemazione dell’Arena Piemonte ha facilitato gli
incontri, e offerto uno spazio adatto anche ai complessi
musicali, in larga parte extraeuropei, che lavorano nella stessa
direzione dell’ibridazione di linguaggi ed esperienze.
La Regione Piemonte, nelle persone della Presidente Mercedes
Bresso e dell’Assessore Gianni Oliva, sostiene nel modo più
convinto l’iniziativa, che si espande lungo tre direttrici: la
valorizzazione delle culture che si affacciano sul Mediterraneo,
l’anglofonia (dalla Nuova Zelanda al Canada), e i momenti
musicali, che risulteranno particolarmente spettacolari.
Per l’edizione 2007 saranno a Torino Sandra Cisneros (nata a
Chicago da padre messicano e madre chicana), il maori Whiti
Himaera (Nuova Zelanda), la vietnamita Monique Truong, che fa
raccontare la celebre coppia Gertrude Stein-Alkice Toklas dal
loro cuoco vietnamita; la cinese Wei Wei, affascinata dalla
cultura francese, oggi a Parigi, rievoca un’infanzia durante la
Rivoluzione Culturale. Mentre Lance Henson è un Poeta cheyenne
tra i più rappresentativi della cultura dei nativi d’America
Dall’Africa vengono la rhodesiana Tsitsi Dangarembga, anche
drammaturga e regista; la sudafricana Sindiwe Magona con le sue
dure storie di riscatto dal mondo dell’apartheid; Léonora Miano,
camerunese trasferita a Parigi, racconta il difficile ritorno in
patria. E’ una fuga in Occidente anche quella di Nathacha
Appanah delle Isole Mauritius. Dall’India scrittori tra i più
significativi: il torrenziale Tarun Tejpal, Bapsi Sidwa e Alka
Saraogi, interpreti di un mondo che fa dolorosamente i conti con
la tradizione. Sono indiani anche Anosh Irani, narratore di
storie di bam bini in un orfanotrofio di Bombay, e Laila Wadja,
che racconta le vicende della sua integrazione in Italia.
Dal mondo islamico arrivano Fouad Al-Takarli, patriarca della
letteratura irakena; i marocchini Bensalem Himmish e Aldelkader
Benali; e Maissa Bey, mentre la cambogiana Somaly Mam è
diventata una protagonista della lotta contro lo sfruttamento
della prostituzione infantile in Oriente. La siriana Maram el
Masri interpreta i testi poetici che lei stessa ha messo in
musica
L’israeliana Rina Frank, figlia di emigrati rumeni, racconta una
saga famigliare nella Haifa degli anni ’50; mentre un altro
israeliano, Alon Altaras si è integrato in Italia, dove insegna
all’Università di Siena. Dalla Russia viene Mikhail Shisksin,
oggi residente in Svizzera, e considerato uno dei più
significativi narratori del suo Paese, mentre il nigeriano di
Los Angeles Chris Abani, evoca il lato più violento,
superstizioso e povero della metropoli americana; così come
Alicia Gaspar de Alba racconta nei suoi romanzi-documento le
stragi di giovani donne alla frontiera tra Messico e Stati
Uniti. Ma il personaggio più atteso è sicuramente Ayaan Hirsi
Ali, la scrittrice somala che si era rifugiata in Olanda, dove è
stata eletta deputato nel partito laburista, e ha firmato il
libro Non sottomessa, in cui critica con durezza
la condizione delle donne nella società islamica, e la
sceneggiatura del film Submission di
Theo van Gogh, ritenuto blasfemo dai fondamentalisti. Il suo
nuovo libro è in uscita da Rizzoli. Per motivi di sicurezza, la
data dell’incontro con i lettori italiani non viene rivelata.
Il festival di Lingua Madre proseguirà a Siena dal 16 al 18
maggio, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del
Comune. Saranno ospiti della città toscana Chris Abani, Sandra
Cisneros, Tsitsi Dangarembga, Witi Ihimaera, Sindiwe Magona,
Maram al-Massri, Monique Troung, Wei Wei. Lingua Madre è anche
un concorso letterario. Sono state oltre 200 le partecipanti
della Seconda Edizione del Concorso Letterario Nazionale Lingua
Madre, indetto da Centro Studi e Documentazione Pensiero
Femminile di Torino insieme a Regione Piemonte e Fiera
Internazionale del Libro, aperto alle donne straniere,
principalmente extraeuropee, residenti in Italia. Le tre
vincitrici del 2007 sono Rosana Crispim Da Costa, brasiliana con
il racconto Pazienza; Loredana Pislaru, rumena, con Il viaggio;
Gabriella Kuruvilla, italo-indiana con Documenti. Giovanna Pini
riceve il Premio Sezione Speciale dedicato alle donne Italiane,
con il racconto Ancora un po’ di tempo. Le opere selezionate
saranno pubblicate in un volume che verrà presentato alla Fiera
del libro, dove si svolge la premiazione (cui parteciperanno le
autorità locali e gli ambasciatori dei paesi di provenienza
delle vincitrici) e verrà indetta la terza edizione del
concorso.
GRANDI OSPITI DA TUTTO IL MONDO
A Torino per la Fiera 2007 il re dei best-seller, il sudafricano
Wilbur Smith, conm il so nuovo romanzo ambientato nell’antico
Egitto. Dalla Cina arriva Mo Yan, l’autore di Sorgo rosso, molto
popolare anche in Italia, dove ha ricevuto il Premio Nonino. Dal
Cile, Antonio Skármeta, l’autore del fortunato Il postino di
Neruda; dalla Svezia, Per Olov Enquist; dall’Olanda, Arnon
Grunberg; dagli Stati Uniti, Percival Everett; dalla Spagna
Alicia Gimenez Bartlett; dalla Francia Tahar Ben Jelloun,
Laurent Gaudé, Eric-Emanuel Schmitt e Denis Guédj con i suoi
“gialli” matematici.
Nutrita anche la pattuglia degli autori italiani che comprende
tra gli altri Corrado Augias, Franco Cardini, Gianrico
Carofiglio, Giuseppe Culicchia, Claudio Magris, Dacia Maraini,
Lorenzo Mondo, Alessandro Perissinotto.
Tra gli eventi più apprezzati dai visitatori del Lingotto, e che
registrano una partecipazione più attiva, sono quelli che
toccano i temi più scottanti della vita civile. Anche quest’anno
non mancheranno dibattiti di ampio respiro: il convegno indetto
dalla UTET sui diritti umani, la discussione sul libro di
Pierluigi Battista, Cancellare le tracce, con Mirella Serri e
Giovanni De Luna; Foibe rosse, macchie nere, con Guido Crainz,
Frediano Sessi e Gianni Oliva. E ancora, si discuterà il nuovo
libro di Bruno Arpaia, Per una sinistra reazionaria, con Luca
Ricolfi e Marco Revelli; il masochismo dell’Occidente con Pascal
Bruckner e Pietrangelo Buttafuoco; gli omaggi a Ryszard
Kapuscinski (con Francesco Cataluccio, Wlodek Goldkorn e Gad
Lerner) e ad Alex Langer; il dibattito sulle radici greche
dell’Europa, con Massimo Cacciari e Giovanni Reale; i rapporti
tra tecnologia e democrazia, con Luciano Gallino ed Ezio Mauro;
la discussione sul futuro dei giornali di carta, con Vittorio
Sabadin; come resistere nella palude di Italiopoli, con Olivero
Beha. Di spicco l’evento dedicato a Primo Levi e ai libri della
dignità umana, in cui intervengono Walter Barberis, Marco
Belpoliti, Enzo Bianchi, Giovanni Conso, Carlo Ossola. A Primo
Levi sono anche dedicate le letture nell’Arena Bookstock, per la
regia di Gabriele Vacis.
I MOMENTI DI SPETTACOLO
Di particolare rilevanza per l’edizione del ventennale i momenti
di spettacolo. L’incontro con Dario Fo; le letture dall’Eneide
di Vittorio Sermonti; Don Chisciotte e gli Invincibili, il
fortunato spettacolo di Erri De Luca e Gian Maria Testa; lo
spettacolo di e con Massimiliano Finazzer Flory, L’altro viaggio
di Rainer Maria Rilke; le performances jazzistiche nell’ambito
degli eventi lituani; Moni Ovadia con le barzellette con cui
l’Unione Sovietica rideva del regime; Bluetrane, il concerto in
ricordo di John Coltrane organizzato da Minimum Fax, con Furio
De Castri e Emanuele Cisi. L’evento di chiusura, lunedì sera,
vede in scena Luciano Ligabue con il suo nuovo libro + dvd
Parole e canzoni, con Vincenzo Mollica. Nel cartellone musicale
che accompagna Lingua Madre spicca giovedì sera il concerto
degli Inti Illimani, in programma domenica, All’inferno e
ritorno. Viaggio nella passione juventina da un testo di
Giovanni De Luna: un anno dopo la primavera maledetta del 2006
in scena le passioni, le sofferenze e l’orgoglio dei tifosi con
uno spettacolo curato da Juventus F.C. e Fiera del Libro, in
collaborazione con il Teatro Stabile di Torino. Nei giorni della
Fiera si festeggeranno anche gli ottant’anni di Guido Ceronetti
e Carlo Fruttero, mentre Dario Franceschini, Diego Marani ed
Elisabetta Sgarbi evocheranno tra parole e immagini la loro
Ferrara. Alain Elkann, Dacia Maraini e Antonio Scurati
ricorderanno Alberto Moravia a cent’anni dalla nascita e Enzo
Siciliano, scomparso un anno fa.
LA SERATA INAUGURALE MODELLO BOOKSTOCK
Il successo della notte bianca di Bookstock, che ad aprile 2006
ha aperto l’anno di Torino Capitale Mondiale del Libro, ha
confermato la bontà della formula che coniuga reading e momenti
musicali in un vero spettacolo che ha affascinato migliaia di
spettatori. Sarà dunque il modello Bookstock a ispirare anche la
serata inaugurale di mercoledì 9 maggio che si terrà nel
padiglione 5 del Lingotto, proprio là dove la Fiera si svolge.
Ospiti di prestigio, letture emozionanti, musica, costituiranno
la migliore ouverture della edizione 2007: a tenere a battesimo
la Fiera dei Vent’anni sarà Umberto Eco. Marino Sinibaldi
conduce, Gabriele Vacis cura la regia. I biglietti, gratuiti,
saranno in distribuzione per il pubblico dal 2 maggio presso
Atrium, in piazza Solferino.
I CONVEGNI PROFESSIONALI
All’indagine promossa dall’AIE e dall’ISTAT è dedicato il
convegno che analizza i risultati dell’indagine quinquennale
sulla lettura in Italia, venerdì 11 maggio.
Gian Arturo Ferrari, direttore generale dell’Area Libri
Mondadori, terrà una lectio magistralis sul mestiere di editore.
ALI e la rivista Bookshop promuovono due dibattiti: il fenomeno,
ancora in evoluzione, dei libri in edicola 2002-2006 e nuovi
ipotesi di accordi commerciali tra editori e librai:, dal titolo
molto esplicito: “La libreria finanzia gli editori?”. Ancora a
cura dell’ALI, l’incontro sulla nuova scuola per librai
inaugurata ad Orvieto. Il convegno promosso dal Premio Alassio
Centolibri. Un editore per l’Europa, e coordinatori da giuliano
Vigini, è dedicato alle nuove vie del commercio librario e alle
sfide che attendono le librerie.
Il BIEF, Bureau international de l’edition francaise, organizza
un incontro sulle traduzioni e sullo scambio di diritti tra
Italia e Francia. |