FORTE DI VINADIO
MONTAGNA IN MOVIMENTO
Percorsi multimediali attraverso le Alpi meridionali
Inaugurazione: sabato 7 luglio, ore 16.00
Da alcuni anni si può dire che Vinadio, in provincia di Cuneo,
abbia ritrovato il “suo” Forte, aprendolo a migliaia di
visitatori che hanno percorso le sue straordinarie gallerie, i
camminamenti, le postazioni, i bastioni. E attorno o nel Forte
sono state realizzate installazioni (tra tutte quella di Richard
Long nel fossato) e si sono svolti spettacoli, si è in qualche
modo raccontata la storia di questo poderoso Forte albertino che
peraltro non svolse mai le funzioni per le quali era stato
progettato e costruito alla metà dell’Ottocento.
Il Forte è stato restaurato, reso agibile, restituito a nuove
funzioni e dalla prossima estate chi lo percorrerà nel tratto a
monte della strada statale che va da Porta Francia a Porta
Neraissa potrà insieme seguire lo sviluppo di un affascinante
racconto sulla “Montagna in Movimento”.
“Montagna in Movimento” è un progetto promosso dalla Regione
Piemonte e dall’Associazione Culturale Marcovaldo, in
collaborazione con il Comune di Vinadio, e con il sostegno della
Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cassa di Risparmio di
Cuneo. Per la comunicazione si avvale del contributo di Acqua
Sant’Anna e dell’ATL del Cuneese.
Studio Azzurro, centro di sperimentazione artistica e produzione
video, che da molti anni opera nel campo delle nuove tecnologie
multimediali ed interattive, ha ideato e realizzato le diverse
videoambientazioni e installazioni, sulla base delle indicazioni
di volta in volta fornite dal Comitato Scientifico e con il
contributo degli architetti Dario Castellino e Alessandro
Mellano, progettisti dei lavori di restauro.
Il Comitato Scientifico è formato da Marco Aime – antropologo
(fino a luglio 2004); Dionigi Albera - antropologo, Chargè de
Recerche au CNRS di Aix-en-Provence; Gianni Aimar – studioso di
cultura alpina (deceduto in agosto dello scorso anno); Enrico
Camanni – scrittore, storico dell’alpinismo e direttore della
rivista L’Alpe; Mario Cordero – direttore del Dipartimento Rete
Museale dell’Associazione Culturale Marcovaldo; Antonio De Rossi
- architetto, docente presso il Dipartimento di Progettazione
Architettonica e Disegno Industriale del Politecnico di Torino;
Diego Mondo – funzionario del settore Musei e Patrimonio
Culturale della Regione Piemonte; Daniela Formento – Direttore
ai Beni Culturali della Regione Piemonte; Fabrizio Pellegrino –
Presidente dell’Associazione Culturale Marcovaldo.
Suoni, voci, immagini in movimento e installazioni multimediali
introdurranno il visitatore nel mondo delle Alpi Meridionali.
Innovativo il linguaggio, innovativi i contenuti che dimostrano
esaurientemente e con efficacia come le nostre valli (ma con
esse tutte le Alpi) siano state caratterizzate lungo tutto il
corso della storia da un continuo e fecondo andirivieni, siano
state punto di partenza e di arrivo di popoli, idee, arti,
mestieri, merci, innovazioni.
Questo percorso di grande fascino visivo restituirà alla nostra
montagna il suo autentico carattere dinamico. A dispetto del
vecchio luogo comune di una realtà alpina condannata
all’immobilità e all’emarginazione si è voluto riconoscere alle
genti di montagna non caratteri buoni soltanto per finire in un
museo, ma la capacità di progettare sempre un nuovo futuro, una
straordinaria capacità di adattarsi all’ambiente e di
trasformarlo perché ci si possa vivere. La natura montana, con
le sue dinamiche verticali, è il punto di partenza e la fonte
generatrice di questi movimenti, per rappresentare i quali nei
locali del Forte di Vinadio si sono ricreati paesaggi, inediti
scenari, racconti per immagini anch’esse in movimento.
Circa quaranta videoambientazioni interattive e sincronizzate,
più di sessanta programmi video, segnano il percorso espositivo,
articolati in sei aree tematiche: Intro, Le Alpi al centro,
Ambiente e territorio, L’uomo e le Alpi, Crisi di una civiltà,
Le frontiere del futuro.
L’uso di tecnologie interattive trasforma i volumi di questa
architettura militare in spazi sensibili e in contenitori di
esperienze collettive, a volte anche ludiche e coinvolgenti.
Le immagini e le testimonianze sono state raccolte nelle valli
Po, Varaita, Maira, Grana, Stura, Gesso, Vermenagna e Pesio,
senza dimenticare le relazioni con il versante francese.
14 leggii collocati lungo il percorso sono finalizzati agli
approfondimenti, costituendo un’interfaccia in cui basta
sfiorare le pagine virtuali per scongelare le immagini
depositate sulle superfici. In tal modo, gesto dopo gesto, il
visitatore viene coinvolto nel racconto. Alcuni oggetti proposti
in originale o in copia diventano una sorta di simbolo materiale
dei vari argomenti trattati.
La Valle Stura, dove sono in corso sperimentazioni economiche,
culturali e sociali che tentano di prefigurare un nuovo modello
di sviluppo, si arricchisce così nel Forte di Vinadio di una
nuova importante risorsa culturale, che può e deve fare da
traino a ulteriori sperimentazioni e ad un più solido rilancio
del territorio, recuperando tra l’altro qualcosa che ha a che
fare con l’autentico “sentimento dei luoghi”.
Si tratta di un investimento che configura una istituzione di
eccellenza nel contesto regionale oltre che locale. E il Forte
di Vinadio diventa altresì luogo e occasione per un ripensamento
partecipato del passato e del futuro, di una cultura, delle sue
genti.
Uno strumento che si inserisce a pieno titolo nella
progettazione del futuro.
Il Forte albertino voluto da Carlo Alberto, ancora oggi
proprietà del Demanio militare, è concesso in uso al Comune di
Vinadio, il quale dal 2001 ne ha affidato la gestione
all’Associazione Culturale Marcovaldo, che si occupa del suo
recupero e valorizzazione.
MACROSEZIONI E SEZIONI DEL PERCORSO ESPOSITIVO
1. Intro
2. Le Alpi al centro
- Una frontiera mobile
- Memorie di autonomia
- Parlare “nosto modo”
3. Ambiente e territorio
- Un paesaggio verticale
- Un paesaggio costruito
- L’insediamento rurale
- Città alpine e architetture romanico-gotiche
- Le strade del sale: il Buco di Viso
- Adrech e ubac
4. L’uomo e le Alpi
a. Partenze e ritorni
- Dal monte al piano
- Transumanza
- La comunità ritrovata: il ritorno
b. Le valli come nodi di scambio
- Passaggi d’arte
- Le strade della fede
- Le cacce e le terme
- L’alpinismo e la nascita del Club Alpino Italiano
- Il contrabbando
5. Una crisi di civiltà
- Le guerre del Novecento
- Ombre
- Un’emigrazione senza ritorno
- L’infrastrutturazione del territorio
- Il turismo di massa
6. Le frontiere del futuro
- Segnali di una nuova montagna
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