NANOTECNOLOGIE E BENI
CULTURALI
L’estensione del Progetto Nanomat al restauro mediante
la tecnologia laser,
in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro
"La Venaria Reale"
e la RTM di Vico Canavese
Grazie al finanziamento della Regione Piemonte, Nanomat
presenta le possibili applicazioni delle nanotecnologie
mediante l’utilizzo del laser, per la diagnostica e per
il restauro di oggetti e manufatti artistici (sia in
pietra che in metallo) nonché di opere pittoriche, come
sperimentato con successo al Louvre di Parigi. Sostenere
lo sviluppo e la sperimentazione di nuove tecniche per
l’utilizzo del laser per la diagnostica e il restauro
dei beni culturali, favorendone poi le applicazioni su
base industriale. Questo l’obiettivo del progetto che,
come ha spiegato il Prof. Salvatore Coluccia, Presidente
dell’ATS Nanomat, “intende così favorire la nascita di
sinergie tra arte e industria, due comparti tipicamente
lontani, ma che le nanotecnologie possono avvicinare,
mettendo in comune esperienze e metodologie con un
reciproco arricchimento”.
“Sinergie che in Piemonte possono avere importanti
ricadute economiche se si considera che le imprese
attive nel settore del restauro e della diagnostica sono
425” sottolinea il Dott. Giuseppe Caputo, Direttore del
Progetto Nanomat “di cui 211 solo nella provincia di
Torino”. Un settore sviluppatosi in risposta ad un
vastissimo mercato di riferimento: l’Italia detiene
infatti insieme alla Francia oltre il 50% del patrimonio
artistico mondiale. In questo scenario la filiera dei
beni culturali del Piemonte si presenta con enti,
aziende e laboratori che – in particolare nell’utilizzo
della tecnologia laser – hanno raggiunto un grado di
competitività a livello mondiale”. Tra questi il Centro
di Eccellenza NIS dell’Università di Torino per la
diagnostica preventiva ed il post-intervento, e i due
partner selezionati per realizzare insieme al NIS la
ricerca promossa grazie ad un’estensione del progetto
Nanomat: il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria
Reale” per le applicazioni del laser sui materiali da
restaurare, ed RTM SpA che, grazie ad un’esperienza
trentennale sulle tecnologie laser, studierà
l’applicazione a livello industriale delle tecniche così
sviluppate.
"Le nanotecnologie - ha dichiarato l'Assessore
all'Industria della Regione Piemonte, Andrea Bairati -
sono un settore prioritario per la ricerca e
l’innovazione piemontese, su cui abbiamo investito
fortemente. Ci auguriamo che il progetto Nanomat possa
avere importanti ricadute per le piccole e medie imprese
del nostro territorio che operano nei diversi settori
come il restauro dei beni culturali, l'industria
metalmeccanica, dei prodotti decorativi e dei
biomateriali."
“E’ ormai indispensabile – spiega Carlo Callieri,
Presidente del Centro Conservazione e Restauro “La
Venaria Reale” - che restauratori e scienziati operino
in equipe: chimici, biologi, fisici ed esperti di
imaging fotografico forniscono la consulenza necessaria
per analizzare i vari strati della pittura, togliere le
patine di sporco, rafforzare le strutture, scoprire
particolari nascosti alla vista. L’opportunità –
prosegue Callieri - di far parte del progetto avviato
nell’ambito di Nanomat, con il sostegno della Regione
Piemonte, rientra pienamente nelle nostre strategie di
sviluppo dell’eccellenza scientifica, in particolare per
quanto riguarda le metodologie di pulitura laser”.
I VANTAGGI DEL LASER
Nel campo del restauro dei beni culturali la pulitura,
ovvero la rimozione di strati superficiali, avviene
mediante due sistemi: il ricorso a sostanze chimiche che
rischiano però con la loro aggressività di alterare se
non danneggiare i manufatti, e la pulitura meccanica,
che rischia invece di creare forti sollecitazioni
all’interno di questi ultimi. Entrambi questi processi
comportano dei rischi per l’integrità del manufatto e
richiedono grande esperienza ed abilità da parte del
restauratore. La pulitura mediante il laser consente
invece di vaporizzare strati superficiali molto sottili
e di limitare l’area d’azione dell’intervento: l’assenza
di azione meccanica riduce a zero il rischio di
compromettere il manufatto; il laser ha innegabili
vantaggi poi per i casi dove la pulitura chimica non
risulti efficace o si renda necessario usare solventi
molto aggressivi o potenzialmente pericolosi – oltre che
per l’integrità dell’opera - anche per il restauratore e
per l’ambiente.
La ricerca avviata all’interno del progetto Nanomat
riguarda sia la pulitura di substrati organici, sia la
diagnostica delle superfici. “Quest’ultima si basa su
sistemi laser che permettono di effettuare analisi
morfologiche (rilievi 3D, profilometrie) e
composizionali molto accurate e con elevata definizione
laterale” spiega il Prof. Oscar Chiantore ordinario di
Chimica e Tecnologia dei Polimeri presso l’Università di
Torino, titolare dei corsi di Chimica del Restauro e di
Degrado dei Materiali, presidente del corso di Laurea in
Conservazione e Restauro dei Beni Culturali e membro del
Centro NIS dell’Università di Torino. “Nel settore della
pulitura la tecnologia laser offre grandi potenzialità –
continua Chiantore - può infatti limitare l’azione a
strati superficiali molto sottili, dell’ordine di poche
decine di nanometri senza danneggiare gli oggetti. La
disponibilità di sorgenti laser con differenti
caratteristiche consente versatilità e grandi
potenzialità applicative, in gran parte ancora da
esplorare. Mentre in alcuni settori, come nei materiali
lapidei e in manufatti metallici, l’efficacia dei
sistemi laser per la pulitura è stata ampiamente
dimostrata, in altri di grande rilevanza per il
patrimonio storico-artistico del Paese – dipinti su tela
e tavola, arredi lignei, manufatti tessili, opere su
carta, reperti di origine etnografica - l’applicazione
delle tecniche di pulitura laser è stata finora
limitata”.
“Le applicazioni industriali del laser sono molteplici e
interessano trasversalmente tutti i settori applicativi”
sottolinea l’Ing. Maichi Cantello consulente del
Progetto Nanomat “dall'automobilistico all'aeronautica,
alla microelettronica fino al settore innovativo
dell'energia fotovoltaica. In quest’ultimo settore in
particolare si stanno concentrando molti sforzi a
livello mondiale, per la possibilità di lavorare il
silicio con un’elevata precisione, grazie all'alta
definizione spaziale offerta dalla tecnologia laser. Più
in generale però il laser trova un sempre maggior
interesse a livello industriale in tutte le operazioni
di pulizia, necessarie per la saldatura, la brasatura,
l'incollaggio o i riporti: i processi chimici, più o
meno aggressivi, diventano sempre più problematici per
l'impatto ambientale, mentre il laser opera senza
produrre inquinanti e soprattutto limitatamente alla
zona da trattare, invece di immergere l'intero
componente in un bagno chimico”.
Torino, 12 Marzo 2008
NANOMAT
Nanomat è un progetto finanziato dalla Regione Piemonte
con l’obiettivo di favorire il trasferimento tecnologico
dei ritrovati della ricerca nel settore delle
nanotecnologie. Le applicazioni delle nanotecnologie si
sviluppano rapidamente ed interessano potenzialmente
tutti i settori dell’industria e dell’economia, in
particolare per i materiali: dal legno al tessile (la
modifica delle superfici permette di ottenere filati e
tessuti con elevate prestazioni meccaniche e maggiore
leggerezza) ai cementi autopulenti, fino
all’abbattimento degli inquinanti e alla produzione di
pannelli fotovoltaici. I rivestimenti nanostrutturati
anti-corrosione e decorativi sono l’alternativa alla
cromatura di rubinetti, maniglie e occhiali. Numerose,
infine, le applicazioni nel campo dell’industria
biomedica.
I PARTNER
Insieme ad ASP e Corep, sono partner di Nanomat 5
importanti centri di ricerca piemontesi: il NIS, Centro
di eccellenza ‘Superfici ed Interfasi Nanostrutturate’;
il Centro Nano-SiSTeMI dell’Università del Piemonte
Orientale A.Avogadro; il DISMIC, Dipartimento di Scienza
dei Materiali e Ingegneria Chimica del Politecnico di
Torino; l’ISTEC, l’Istituto di Scienza e Tecnologia dei
Materiali Ceramici del CNR e l'INRIM (Istituto Nazionale
di Ricerca Metrologica).
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